Il Parlamento Europeo, a seguito della petizione del Comitato Cittadini PdA e delle Giardiniere (aprile 2018), ha inviato nel marzo 2019 a Comune, Regione e ai Ministeri Finanze, Beni culturali e Ambiente un monito in cui
«fa suo l’appello dei cittadini contro il possibile scempio nell’ex Piazza d’Armi» e invita gli Enti
«a preservare i suoi valori ambientali, paesaggistici, storici-architettonici» nonché «a porre vincoli urbanistici con gli appositi piani regolatori e paesaggistici».
Il testo della lettera della presidente dell'apposita Commissione europea è consultabile qui di seguito
A seguito della suddetta lettera del Parlamento europeo e delle manifestazioni di invito e protesta dei cittadini e delle organizzazioni legate al territorio:
il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo MIBACT ha emanato nel mese di ottobre 2019 un decreto di vincolo per l’area di Piazza d’Armi.
Esso prevede
1) PER L’ AREA VERDE
a) mantenimento della destinazione a verde di un'area di circa 31 ettari (su 35 totali) ed eventuale salvaguardia delle attività ad esso legate e già presenti nell'area.
b) divieto di nuova edificazione in tutta l'area attualmente a verde, fatto salvo le eventuale intervento di strutture a servizio del verde stesso
2) PER L’ AREA MAGAZZINI DI BAGGIO
a) Potranno essere previsti interventi di cambio di destinazione d'uso e di eventuale demolizione / ricostruzione purché vengano garantite le condizioni di prospetto luce e ambiente e decoro dei 2 fabbricati, la palazzina di Comando e gli alloggi di via Olivieri, già sottoposti a tutela.
b) Tutti gli interventi di nuova edificazione all'interno dell'area dei magazzini di Baggio, a ovest della Piazza d'Armi, dovranno garantire le condizioni di salvaguardia della prospettiva e della contestualizzazione spaziale dei fabbricati tutelati, da realizzare con tipologia frazionate lungo il perimetro e corti aperte verso l'interno tipo "Borghetto", assicurando una distribuzione planimetrica in funzione delle visuali prospettiche tra i due edifici tutelati e, rispetto ad eventuali nuove edificazioni, distanze tali che non siano alterate le visuali prospettiche anche in relazione alla vicina Piazza d'armi, uniformando le altezze dei nuovi corpi di fabbrica a quelle dei fabbricati esistenti sottoposti a tutela.